Intro alla guida aperta a come vivere Zero Waste: soluzioni e consigli per eliminare sprechi e rifiuti usa-e-getta dalle proprie vite

Questa guida pratica e aperta per vivere Zero Waste, cioè Zero Sprechi, serve a scoprire i tanti modi per eliminare i rifiuti, gli sprechi e l’usa-e-getta dalle nostre vite, abbattendo così consumi e inquinamento.
guida aperta a come vivere Zero Waste

La guida è composta di 16 capitoli:

Questa guida a come vievere Zero Waste è un testo collettivo e in continua espansione, una raccolta di idee per chi ha voglia di agire e vivere in modo più sostenibile, ma anche più salutare, economico e collettivo. Vivere Zero Waste infatti è un atto tanto semplice quanto rivoluzionario, che si prende cura sia delle persone che dell’ambiente.

Basta essere identificati come consumatori, basta aggravare crisi climatica e inquinamento con uno stile di vita insostenibile. Abbiamo scritto questa guida Zero Waste perché vogliamo aiutare il Pianeta, non consumarlo. E tutto inizia proprio da lì, dai nostri consumi, che nella stragrande maggioranza dei casi si esprimono attraverso i nostri acquisti.

Il nostro “potere d’acquisto” – passateci il gioco di parole – è gigantesco: scegliendo di spendere i nostri soldi su un prodotto o un servizio, lo rafforziamo, è come se stessimo dicendo che ci piace e che ne vogliamo di più. Dunque, scegliendo consapevolmente su cosa spendiamo i nostri soldi, possiamo rafforzare quello che vogliamo vedere sempre più prodotto e proposto, e protestare contro quello che consideriamo negativo per le persone e per il pianeta, privandolo appunto dei nostri soldi. Che ce ne rendiamo conto o meno, questa è un’azione che compiamo quotidianamente attraverso le nostre scelte, i nostri acquisti e i nostri modi di vivere. E sicuramente entrare in un’ottica di vita Zero Sprechi può aiutarci moltissimo a scegliere con più facilità cosa comprare e, soprattutto, perché comprarlo, ricordandoci sempre che il primo e unico modo per non produrre sprechi e rifiuti è non acquistarli/produrli.

Così, dopo anni di ricerca, dialogo e quotidianità applicata, Inspire è felice di presentarvi una guida aperta per eliminare gli sprechi e i rifiuti usa-e-getta dalla nostra vita – e non parliamo solo di plastica, ma di tutti i prodotti usa-e-getta e gli sprechi che popolano le nostre giornate senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.

Come già accennato, si tratta di un progetto libero e collaborativo: avete qualcosa da aggiungere? Scriveteci! Saremo felici di aggiornare questa guida con le vostre idee, così da creare ciò che desideriamo: una versione quanto più ricca, informata e attuale possibile.

Cosa significa vivere Zero Waste ed eliminare gli sprechi e l’usa e getta dalle nostre vite?

Innanzi tutto, è importante precisare una cosa: Zero Waste non significa Zero Rifiuti, bensì Zero Sprechi. Se infatti vivere Zero Rifiuti è virtualmente impossibile, è invece possibilissimo eliminare gli sprechi dalle nostre vite e assicurarci di utilizzare/consumare/acquistare/fare solo quello che realmente ci serve.

A fronte di quanto appena detto, appare subito chiaro che quindi una vita Zero Sprechi non è tanto il mettere in atto un paio di sostituzioni (per quanto siano comunque sempre le benvenute!) di oggetti quotidiani o eliminare qualche packaging, ma significa cambiare le motivazioni e le ragioni con cui affrontiamo ogni singolo giorno e con cui copiamo le nostre azioni, poiché significa cominciare a prestare attenzione all’impatto che abbiamo sull’ambiente e sulla società, facendo le nostre scelte sulla base di questo. 

Vivere Zero Waste, dunque, significa uscire dall’ottica consumista di acquisto inutile e sfrenato, possesso massivo e spreco indiscriminato, che causa un abuso di risorse, deforestazione, scomparsa della biodiversità, inquinamento e, ovviamente, la crisi climatica. 

Ecco perché, come dicevamo, eliminare sprechi e rifiuti dalla propria vita non vuol dire sostituire il prodotto usa-e-getta di turno con la sua alternativa biodegradabile o compostabile disponibile in commercio, ma trovare il modo di farne a meno o rimpiazzarlo con qualcosa che non finisca nel cestino, se non dopo anni di utilizzo, e che magari possa essere riciclato al termine della sua lunga vita. Non significa acquistare 10 versioni diverse della stessa soluzione riutilizzabile perché sono una diversa dall’altra. Non significa acquistare i capi dell’unica collezione sostenibile dell’insostenibilissimo brand di fast fashion di turno. Non significa usare qualcosa perché “tanto è biodegradabile“. Insomma, significa vivere in modo più consapevole e fare a meno di quello che non ci serve – che oltre che consumare il nostro pianeta, consuma anche i nostri soldi e, ovviamente, la nostra salute.  

Non temete: nessuno è nato perfetto e nessuno può vivere una vita perfettamente Zero Waste! Ma questo non significa che non si possa comunque fare qualcosa che faccia la differenza: l’importante è provare a fare il meglio che possiamo.

Perché il riciclo non è la soluzione per risolvere il problema dei rifiuti e dell’inquinamento?

Altra riflessione fondamentale: il riciclo, per come funzionano le produzioni al momento attuale, non è una soluzione, ma solo una scusante particolarmente comoda che ci consente di non cambiare stile di vita senza avere pesi sulla coscienza. 

Come ha scritto giustamente Annie Leonard: “Se entraste in casa vostra e la trovaste allagata, con il rubinetto della cucina che scorre incessantemente, la vostra prima azione sarebbe quella di prendere lo straccio e cominciare ad asciugare, oppure di chiudere il rubinetto?”

Riciclare senza prima ‘chiudere il rubinetto’ del consumo è esattamente come asciugare mentre l’acqua continua a scorrere, inondando ogni cosa. Il primo step per risolvere il problema dei rifiuti e dell’inquinamento è, quindi, quello di fermare le produzioni intensive e, ovviamente, la produzione di nuovo materiale e oggetti inutili o usa-e-getta. Solo allora il riciclo diventerà una soluzione reale. 

Come possiamo noi bloccarne la produzione? Da un lato, chiedendo alle aziende di smettere di produrre quel determinato rifiuto ricorrendo a petizioni, boicottaggi, azioni politiche e brand audit (un’analisi dello stato di salute del marchio aziendale che coinvolga il cosiddetto consumatore). Dall’altro, come abbiamo detto prima, non acquistando più quel prodotto, ossia quel futuro rifiuto, o non usufruendo più di quel determinato servizio, perché troppo inquinante. Le aziende producono solo ciò che è richiesto dall’acquirente. No acquisto, no produzione. 

Dunque, più in generale, bisogna abbassare i consumi. Ridurre è la parola chiave nello stile di vita Zero Waste: ridurre la spesa, lo spreco, la quantità, l’immediatezza…in definitiva, le pretese. Uscire dal fast-life ed entrare nella prospettiva secondo cui la maggior parte degli acquisti che facciamo ogni giorno sono di prodotti che NON ci servono, e che in compenso ci avvelenano tutti tantissimo.

Le tre domande che ci aiutano a cambiare e a vivere in modo Zero Waste

Ci sono tre domande che possono aiutarci a cambiare e adottare uno stile di vita improntato sulla filosofia Zero Sprechi. Quando stiamo per comprare qualcosa, durante la spesa al supermercato come nello shopping, proviamo a chiederci: 

  1. Mi serve davvero?
  2. Se sì, esiste un’alternativa con meno packaging/prodotti di scarto?
  3. Posso migliorare la qualità di questo acquisto, sostituendolo con un prodotto più ecosostenibile e duraturo, che non diventi inutilizzabile nel giro di poco tempo, costringendomi quindi a comprarlo nuovamente?

Perché il punto non è smettere di acquistare in assoluto, è una pretesa impossibile. Come anche smettere completamente di produrre rifiuti. Ma possiamo assolutamente smettere di sprecare. Una vita Zero Sprechi è possibile. Acquistare in maniera consapevole è possibile. Tener di conto che impatto ha l’oggetto che compriamo e l’azione che facciamo è possibile.

Sappiamo che nell’era del consumismo – dei tempi veloci, del lavoro che non lascia spazio alla vita, degli sfizi, dei gadget e chi più ne ha più ne metta – quello che stiamo per dire sembra assurdo, ma: meno si consuma e si possiede, più si è felici. Non solo perché, consumando e possedendo meno, ci liberiamo di quel senso di insoddisfazione perenne che tutti conosciamo e che il consumismo è stato pensato per creare, ma anche perché, concretamente, scopriamo di poter vivere bene lo stesso spendendo meno. E, in ottica futura, avere bisogno di meno denaro significa, di conseguenza, dover lavorare meno. Rinunciare ad esaudire ogni desiderio che ci passa per la testa, imparare a distinguere i capricci momentanei dai veri bisogni, diminuire il nostro attaccamento agli oggetti materiali sono tutte azioni che ci possono aiutare a sentirci più padroni di noi stessi e soddisfatti nella nostra esistenza.

Con questi discorsi ci stiamo riferendo ad un sistema socio-economico che ad oggi non esiste ancora, ma la cui nascita dipende direttamente da noi, dalla nostra volontà di crearlo. Proprio come impegniamo ogni giorno tutte le nostre energie, il nostro tempo e i nostri soldi a far funzionare il sistema socio-economico in cui viviamo, allo stesso modo possiamo agire perché se ne instauri uno nuovo, specialmente partendo dai nostri gesti più piccoli e quotidiani.

Se non si entra in quest’ordine d’idee, non ci saranno consigli o alternative Zero Waste che tengano, perché il primo grande modo per vivere Zero Sprechi è non sprecare.

Facciamo squadra per vivere Zero Waste!

Altra piccola osservazione necessaria: proprio perché siamo consapevoli del fatto che lo stile di vita consumista non lascia spazio alla vita, ci rendiamo conto che fare squadra è uno dei modi migliori e più efficaci per vivere Zero Waste e abbattere consumi, rifiuti, sprechi e costi.

Fare squadra può significare più cose: comprare un oggetto insieme a qualcun altro, ad esempio; designare un addetto alla spesa – magari a rotazione – che si occupi di fare acquisti alla spina o ai mercatini per un intero gruppo di persone; creare (o entrare a far parte di) un GAS con cui acquistare prodotti locali per tutti; farsi aiutare da qualcuno a produrre qualcosa in casa, dalla verdura al dentifricio. Insomma, significa aiutarsi a vicenda, scambiarsi oggetti, idee e tempo, per acquisire uno stile di vita più sostenibile e Zero Sprechi.

I rifiuti e gli sprechi sono molto più di quelli che pensiamo

Sprechi e rifiuti non sono solo quelli che finiscono nel cestino. Innanzi tutto, indipendentemente da quanto duraturo sia, ogni oggetto che acquistiamo è un potenziale rifiuto e tale presto diventerà: quello che indossiamo, l’arredamento della nostra casa, i giocattoli dei nostri bambini; potenzialmente, rientra in questa dinamica qualsiasi prodotto ci venga in mente, soprattutto se non comprato consapevolmente e per un uso davvero duraturo. E poi ci sono i rifiuti “invisibili”: gli scarichi dei veicoli che guidiamo, le risorse utilizzate per produrre e trasportare i prodotti che consumiamo nelle nostra vita, i sottoprodotti di qualsiasi cosa venga fabbricata sul Pianeta Terra, tutte le copie di un prodotto che restano invendute, i server dei siti internet, delle piattaforme streaming e delle app che utilizziamo ogni singolo istante della nostra giornata, la famosa acqua che scorre mentre ci laviamo i denti o le mani – insomma, “cose” che magari nel cestino non ci finiscono, ma che comunque inquinano e consumano, alterando drasticamente gli ecosistemi e contribuendo al nostro impatto ambientale negativo e distruttivo.

Per questo adottare uno stile di vita Zero Sprechi significa cambiare il modo in cui si ragiona e si guarda al mondo. Significa mettere in dubbio le proprie azioni e i propri bisogni, e non sottovalutare l’importanza di nessun gesto, per quanto apparentemente insignificante, perché può sembrarci che sia “una goccia nell’oceano”, ma ricordiamoci sempre che “il mare è fatto di gocce” – una metafora non casuale, dato che il nostro Pianeta è fatto, proprio come noi, per la maggior parte d’acqua.

Come iniziare per vivere Zero Waste ed eliminare sprechi e rifiuti dalle nostre vite?

Quando parliamo di come vivere senza produrre sprechi, lo abbiamo detto, nessuno è perfetto…ma tutti tendiamo a dimenticarlo.

La conseguenza di questa dimenticanza è che finiamo per sentirci sopraffatti dall’obiettivo: “Da domani inizierò a vivere senza più produrre rifiuti, senza più nemmeno uno spreco. Nemmeno un granello! E come faccio? Impossibile!” Lo scoraggiamento s’insinua, s’impossessa di tutto e darsi per vinti è un attimo. That’s all folks!

Ma questo approccio è tanto “consumista” quanto quello avuto fino ad ora: è il famoso meccanismo del tutto-e-subito, o del tutto-o-niente. L’abitudine alla fruizione veloce e spasmodica e la soluzione comoda e pronta per l’uso ci inducono a non razionalizzare, e a mollare subito l’impresa con un nulla di fatto. E invece no. Don’t worry, be happy!

La perfezione non esiste, specialmente in un mondo dove vivere a impatto zero è virtualmente impossibile. Nessuno si aspetta che vi trasformiate nei Campioni del Mondo di Zero Waste e, se anche un domani lo sarete, nessuno si aspetta che lo diventiate nottetempo. Per muovere i primi passi si inizia sempre da quel che si può fare. Un gesto, due, tre se proprio abbiamo voglia di metterci in gioco in maniera massiccia.

Proprio perché vivere Zero Waste significa cambiare il proprio stile di vita, nessuno cambia dall’oggi al domani, specialmente quando si tratta di abitudini quotidiane. 

Individuate ciò che per voi è più semplice, che sia usare la borraccia per l’acqua, o realizzare prodotti fatti in casa, o qualsiasi altra azione che vi permetta di eliminare una volta per tutte almeno un rifiuto o uno spreco dalla vostra vita – e dedicatevi a quello.

Come sempre, da cosa nascerà cosa. I vostri ritmi si distenderanno, e troverete spontaneamente il piacere di ridurre i vostri acquisti, consumi e bisogni. Riscoprire il piacere di semplificare – solo a pronunciare questa parola così magica, già sentiamo i vostri sospiri di sollievo. 

Dunque buon viaggio, buoni primi passi, o buon proseguimento per chi ha già iniziato. E non dimenticatevi, noi siamo qui, ad aiutarvi e a fare un pezzettino di strada insieme a voi ogni volta che ne avrete la necessità. Dopotutto, non siamo perfette nemmeno noi!

Come consultare questa guida

Durante la consultazione di questa guida potreste trovare delle ripetizioni nelle voci menzionate. Questo perché è pensata sia per essere letta tutta per esteso, una sezione dopo l’altra, sia per essere consultata a salti, cominciando magari dalla sezione che più ci interessa e sulla quale pensiamo di poterci adoperare di più.

Comincia ad esplorare la nostra guida a come vivere in modo sostenibile e Zero Waste, visita tutte le sezioni:

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